COMMISSIONE AGRICOLTURA - Comunicato AIW

I LUPI E L’AIW

Un primo risultato importante nella gestione del "problema Lupo" in Italia.

Ecco il Comunicato dell'amico Franco Zunino:

Con viva soddisfazione si comunica che il Documento dell’AIW a firma del sottoscritto, titolato “Il problema Lupo in Italia” e datato 20 agosto u.s., benché snobbato e/o ignorato, vilipeso e rigettato di principio da gran parte del mondo ambientalista (anziché, caso mai, contestarlo e confutarlo nel merito come sarebbe stata buona regola democratica e del vivere civile, nel rispetto del diritto di pensiero e parola che anche la nostra Costituzione tutela) è stato, al contrario, letto con attenzione dalla XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati che si sta occupando del problema dei danni che cinghiali e lupi stanno arrecando agli agricoltori ed agli allevatori – e/o pastori – in tutto il Paese.
Secondo quanto comunicato al sottoscritto dal Presidente della Commissione, detto Documento sarà infatti tenuto in debita considerazione. Soprattutto un’attenzione particolare sarà data a quanto attiene la “strategia rappresentata in merito alla presenza del Lupo – consistente, per sommi capi, nell’individuare tre categorie di aree, con diversi gradi di protezione – la quale costituisce una proposta che potrà essere approfondita nel corso dell’attività legislativa che la Commissione si propone di svolgere”.
Evidentemente c’è ancora qualcuno in questo Paese che sa usare la logica e la ragionevolezza per cercare di risolvere i tanti problemi che la società ci pone, in questo caso quello che un’ECCESSIVA presenza di cinghiali e di lupi non possa essere sostenibile in un paese sovrappopolato e sviluppato come il nostro.
Un problema che, per altro, sconfessa tutte le tesi “ecologiche” sul fatto che proprio la presenza del Lupo avrebbe provveduto a mantenere basse le popolazioni di ungulati, cosa che, invece, regolarmente non avviene; almeno nel nostro Paese. Gli infatuati del “totem” Lupo, idealizzato ed immaginato quale simbolo di un mondo selvaggio che da noi non esiste più se non in scampoli di aree assoggettate e racchiuse tra paesi e città, zone agrarie e pascolive, strade ed autostrade (dove ormai anche il Lupo è costretto a vivere), ignorano la variabile che se una tale regola può valere per le grandi aree di wilderness del nord America o dell’Europa ed Asia dove le uniche popolazioni di erbivori sono gli ungulati selvatici (ma, purtroppo sempre più spesso, anche lassù l’uomo è costretto ad intervenire per ridurre la consistenza del Lupo), ciò, soprattutto, non può avvenire in un paese come il nostro dove la presenza degli armenti domestici supera di gran lunga quella dei selvatici. E’ una semplice questione di buon senso, ma spesso il buon senso viene seppellito sotto una coltre di illusione eco-animaliste le quali finiscono per fare ancora più danno a quelle specie animali che si vorrebbe proteggere, come il Lupo o l’Orso. Non è, infatti, che si possano salvare orsi e lupi ignorando i diritti dell’uomo, con la pretesa (non dichiarata, ma di fatto avallata) che i cittadini che subiscono i danni da Lupo e Cinghiale debbano pagare per il diritto di tutta la società a godere della presenza di questi animali, anziché essere la società a pagare i danni che la loro presenza arreca a pochi cittadini. Le regole ecologiche vanno bene nella teoria, ma nella pratica vanno sempre corrette con un poco di buon senso!
Il Lupo si salva rispettando i diritti di chi dal Lupo subisce dei danni. Non trasformando i maggiori “supporter alimentari” del Lupo nei suoi peggiori nemici! Vada avanti la Commissione.
Murialdo, 24 Settembre 2011
IL SEGRETARIO GENERALE
F.to Franco Zunino
Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS) – Segreteria Generale: Via Bonetti 71 17013 Murialdo (Savona) – Tel/Fax 019.53545 – Cell. 338.4775072 – wilderness_italia@alice.it

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AGOSTO 2011 - TRAPPOLAGGIO FOTOGRAFICO NEL CILENTO

Dal 10 al 30 agosto 2011, in alcune zone del Vallo di Diano (Massiccio degli Alburni) e del Cilento interno (comuni di Piaggine e Laurino),procederemo ad attività di Trappolaggio fotografico finalizzate a rilevare e documentare la presenza del lupo sul territorio.

Quando si parla del nostro lupo, riuscire nell'intento di ottenere buone fotografie o soddisfacenti riprese video, prevede un grande sforzo fisico, oltre che una buona conoscenza della tecnica e del territorio dei branchi. Serve poi molto tempo libero e tanta fortuna.


In realtà, anche concentrandosi nei luoghi più frequentati dal lupo, avremo circa il 3 per cento di probabilità d’incontrarlo; vale a dire che, teoricamente, per ogni cento visite effettuate sul campo solo tre saranno le occasioni di vedere il lupo. Bisogna quindi sfruttare al massimo questi incontri che a volte possono essere anche di pochi attimi.
Se conosciamo bene l’home-range del branco e ci impegnamo a fondo nella perlustrazione del territorio, le probabilità di incontro possono anche aumentare. Naturalmente, gli avvistamenti hanno una notevole valenza sotto il profilo del rilevamento della presenza, ma non sono sufficienti per una corretta documentazione finale; occorrono quindi documenti fotografici e video; ed ecco allora che diventa necessario affidarsi alla tecnologia.
Nei luoghi più accessibili e aperti (piccole radure, erbai,ampi pascoli) è relativamente facile ottenere buone immagini, mentre in altri poco accessibili - quelli più frequentati dal nostro amico - il sistema delle trappole fotografiche diventa l’unico possibile.

Ecco in breve come funzionano:

Ci sono diverse possibilità per ottenere trappole fotografiche, ma tutte hanno bisogno di essere posizionate in luogo adeguato e nel modo giusto e quindi la conoscenza del territorio ancora una volta assume notevole importanza.

Le Trappole fotografiche funzionano grazie all’emissione di un raggio invisibile (infrarossi) che parte da un trasmettitore per raggiungere un apposito ricevitore, oppure riflesso da un catarifrangente nel caso lo stesso apparecchio possa svolgere le due funzioni.
Nel momento dell’interruzione del raggio (durante il passaggio di animali) un segnale elettrico aziona la macchina fotografica che a seconda delle condizioni può scattare anche in sequenza rapida più fotogrammi. Vi sono altri sistemi con piattaforme nascoste sotto le foglie che al passaggio di animali azionano i vari meccanismi, ma quello più all’avanguardia in questo momento sono invece i sistemi utilizzati da Davide Palumbo e distribuite dalla ditta italiana Naturaservice:


CARATTERISTICHE TECNICHE

Camera Traps Analogiche: Utilizzano normali pellicole fotografiche. Sono costituite dal corpo macchina, dal sensore di prossimità e da un’unità Flash supplementare (Flash-slave). Alla minore praticità rispetto alle macchine digitali, si contrappone una durata molte volte maggiore delle batterie; di conseguenza l’utilizzo ideale delle Camera traps analogiche si verifica nelle collocazioni meno facilmente raggiungibili.

Camera Traps Digitali: Utilizzano schede di memoria rimovibili, di conseguenza le immagini “catturate” possono essere controllate in tempo reale. Dei 4 esemplari a disposizione 3 sono basati sulla macchina digitale Sony P43, uno sulla, apparecchio in grado di raggiungere una sensibilità pari a 1'200 ASA e in grado di operare al crepuscolo.
Le camera-traps digitali oppongono alla notevole praticità di recupero delle immagini ed all’elevato standard qualitativo delle stesse, una scarsa autonomia. Di conseguenza questi strumenti richiedono un controllo periodico più frequente e impongono una collocazione in località facilmente raggiungibili.