Associazione Italiana per la Wilderness (AIW)
Riconosciuta dal Ministero
dell’Ambiente con Decreto 28 dicembre 2004 – G.U. n. 53 - 5 marzo 2005
Documento per la Stampa e/o la diffusione
HANNO
VINTO I “LUPOFILI”
Ed
è stato sconfitto il LUPO!
In Italia non è a rischio “il lupo”, è a
rischio l’originaria popolazione centro-meridionale del lupo, una delle poche
autoctone rimaste nell’Europa sud-occidentale; che non è a rischio di sterminio
da parte di cacciatori e allevatori: è a
rischio di inquinamento dall’invasione della popolazione di lupi artatamente
creata al nord, tra Francia e Piemonte, dove non per nulla la popolazione è
cresciuta a dismisura, senza che nessun tecnico o “scienziato” ne abbia
spiegato le ragioni e, tanto meno, abbia indagato sulle reali origini di questi
lupi. In Francia se non altro una commissione d’inchiesta l’avevano aperta, ed in
pratica hanno dimostrato, prendendosene le colpe (cosa rara per i francesi!),
che il problema presumibilmente l’avevano creato loro: da noi il silenzio totale,
anche da parte degli “scienziati” con i loro giochini col DNA.
Ora i tanti “esperti” animalisti (perlopiù di cani,
gatti e canarini!) parlano di controllo sulla popolazione mediante folli spese
per impedire al lupo di aggredire le greggi con poco pratiche e quasi sempre
inefficaci barriere fisiche (recinzioni) o teoriche (cani), che di fatto relegano
le greggi fuori dai loro pascoli! Oggi, che contro i “muri” sono tutti
schierati, si pretendono “muri” per… isolare pastori e allevatori!
I danni dei
lupi si riducono solo mantenendo basso il numero dei lupi: non esiste altra soluzione, né alternativa, se non
cose momentanee che non risolvono mai realmente il problema. Se vi fossero
state le avrebbero da tempo adottate tutte le Nazioni del mondo con popolazioni
di lupi, le quali lo hanno capito ed hanno stabilito che solo con il loro contingentamento
la società può permettersi di preservarli, come fanno in Norvegia, Finlandia,
Svezia, Spagna, USA, Canada, Russia e tutti gli altri Paesi dell’Est e (oggi)
Francia, e Svizzera. SOLO L’ITALIA SI SENTE PIU’ FURBA DEGLI ALTRI! Intanto, a
pagare i milioni di euro dei danni pensa lo Stato che, al solito, saprà solo
alzare le tasse per coprire le spese, anziché ridurre le spese! Che si mandino
esperti negli USA a vedere come in quel Paese proteggono (realmente!) il lupo!
In quanto alla popolazione di lupi del Nord Italia,
tra Liguria e Valle d’Aosta (non per caso ai confini con la Francia, paese che
ha dato origine a questa popolazione!), essa andrebbe non ridotta del ridicolo
5% ma ERADICATA per palese rischio
inquinamento genetico del Canis lupus
italicus dell’Appennino. Non c’è quotidiano o servizio televisivo che abbia
diffuso foto e riprese di lupi che siano realmente lupi “italiani”: eppure,
tutti zitti, nessuno a chiedersi come mai, come mai questi lupi del Nord siano
tanto domestici e tanto facilmente filmabili e fotografabili e tanto diversi
dal fenotipo appenninico! L’ipocrisia non è solo di chi pretende di far
risolvere il problema dai bracconieri, ma anche di quegli scienziati che da
anni chiudono tutte e due gli occhi su una realtà che, appunto, gli stessi
occhi dovrebbero vedere; accecati dalle analisi del DNA che hanno trasformato
il cane ed il lupo in un’unica specie: tutti uguali, nessuna biodiversità.
Sembra la classica (e storica!) difesa dei politici di fronte a tante ruberie:
tutti colpevoli nessun colpevole!
Ha vinto la Brambilla ed i suoi accoliti, sconfiggendo
anche la Lega, che ha sempre preteso di difendere i diritti di agricoltori ed
allevatori del Nord, ma che di fronte al lupo ha fatto marcia indietro.
Il 5% era un’inezia, un principio, neppure questo si è
voluto fare. Qualcuno ne pagherà le conseguenze, e non saranno certo né i
Presidenti delle Regioni né il Ministro dell’Ambiente: le pagheranno gli
allevatori con i danni che dovranno continuare a subire (mai realmente tutti
rimborsati, e mai al 100%: pagano sempre pochi cittadini per un bene sociale di
TUTTI!) e quanti saranno costretti ad autodifendere i propri interessi con
azioni illegali: in pratica lo Stato ha delegato ad essi il problema del
sovrappopolamento di lupi! E pagherà la biodiversità, quella vera, originaria:
abbiamo i lupi come potremmo avere i leoni!
Un lupo qualsiasi pur di avere il lupo: biodiversità spuria! alla faccia della biodiversità
autoctona da conservare per l’altisonante, solito, inutile programma europeo!
Ci staranno tutti: non l’AIW! La
storia ed i futuri studiosi del DNA e della genetica faranno chiarezza: a meno
di non accettare che il virtuale vale più del reale (ormai una consuetudine!) e
che uomo e scimpanzé siano specie unica.
Murialdo, 3 Febbraio 2017
Franco Zunino
Segretario Generale Associazione Italiana Wilderness
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